Chi sono.

Con alle spalle sedici anni di esperienza nell’architettura, ho capito sin da piccola che quello che “volevo fare da grande” era l’architetto. Gli studi classici mi hanno insegnato che dietro ogni progetto c’è un’idea, un concept che dia identià al prodotto finale.
Laureata in Architettura all’Università degli studi di Pescara, dopo l’abilitazione, ho svolto la mia professione presso alcuni studi di architettura locali.
Nel 2006, dopo un intenso periodo di lavoro e di apprendimento, ho deciso di avviare il mio studio con una mia metodologia.
Sono curiosa per natura e ciò mi porta a voler conoscere nei minimi particolari ogni aspetto del mio lavoro mettendo anche “le mani in pasta”, perché solo facendo si conosce a fondo la pratica; sono alla continua ricerca di stimoli progettuali, di logiche compositive, di soluzioni tecnologiche.
In questo ultimo periodo mi interrogo sul ruolo che deve svolgere l’architettura per combattere il cambiamento climatico e su ciò che deve fare l’architetto affinché i progetti di oggi possano adattarsi con successo alle sfide future.
La mia progettazione è attenta all’utilizzo di materiali ecosostenibili e all’utilizzo delle fonti rinnovabili che hanno come fine ultimo un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico e che si possa avvicinare ad emissioni quasi zero.

Chi sono.

Con alle spalle sedici anni di esperienza nell’architettura, ho capito sin da piccola che quello che “volevo fare da grande” era l’architetto. Gli studi classici mi hanno insegnato che dietro ogni progetto c’è un’idea, un concept che dia identià al prodotto finale.
Laureata in Architettura all’Università degli studi di Pescara, dopo l’abilitazione, ho svolto la mia professione presso alcuni studi di architettura locali.
Nel 2006, dopo un intenso periodo di lavoro e di apprendimento, ho deciso di avviare il mio studio con una mia metodologia.
Sono curiosa per natura e ciò mi porta a voler conoscere nei minimi particolari ogni aspetto del mio lavoro mettendo anche “le mani in pasta”, perché solo facendo si conosce a fondo la pratica; sono alla continua ricerca di stimoli progettuali, di logiche compositive, di soluzioni tecnologiche.
In questo ultimo periodo mi interrogo sul ruolo che deve svolgere l’architettura per combattere il cambiamento climatico e su ciò che deve fare l’architetto affinché i progetti di oggi possano adattarsi con successo alle sfide future.
La mia progettazione è attenta all’utilizzo di materiali ecosostenibili e all’utilizzo delle fonti rinnovabili che hanno come fine ultimo un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico e che si possa avvicinare ad emissioni quasi zero.

SALENTINO MINIMAL SOFT

Solo chi è stato in Salento sa di cosa parlo; campagne di ulivi secolari convivono con un mare cristallino e creano paesaggi suggestivi in cui il profumo della macchia mediterranea, del mosto primitivo e della brezza del mare rendono la permanenza in questa terra un’esperienza sensoriale unica.

Nei progetti delle mie case si respira aria di Puglia…
non possono mancare elementi come la pietra viva locale, il tufo, il legno di ulivo e i manufatti artigianali. E così, strutture architettoniche, dalla forte identità locale, fatte di tufo faccia-vista, volte a stella e scialbature a latte di calce contrastano con il rigore degli arredi minimal dai colori tenui e delicati in uno stile che mi piace chiamare “Salentino Minimal Soft”. Uno stile autentico, privo di ogni elemento superfluo, rigoroso, ma allo stesso tempo delicato e semplice.

IDENTITÀ VISIVA

Ciò che ispira i miei progetti è tutto ciò che mi circonda. La progettazione di un’architettura deve essere espressione del territorio in cui verrà costruito.

Quando progetto le mie architetture tengo sempre conto dell’identità del luogo, dei materiali locali, per questione di ottimizzazione dei costi di trasporto, e conseguentemente per una questione di sostenibilità; non ultimo faccio ricorso alle tecniche costruttive del posto. Il risultato è un’architettura perfettamente integrata nel contesto.
Semplicità, eleganza, raffinatezza e purezza delle forme. Perché dò valore alla semplicità? Perché – come disse una volta Leonardo da Vinci – “la semplicità è la massima raffinatezza”‚ Sono minimalista e credo fortemente nelle soluzioni semplici, ma non necessariamente facili.

IDENTITÀ VISIVA

Ciò che ispira i miei progetti è tutto ciò che mi circonda. La progettazione di un’architettura deve essere espressione del territorio in cui verrà costruito.

Quando progetto le mie architetture tengo sempre conto dell’identità del luogo, dei materiali locali, per questione di ottimizzazione dei costi di trasporto, e conseguentemente per una questione di sostenibilità; non ultimo faccio ricorso alle tecniche costruttive del posto. Il risultato è un’architettura perfettamente integrata nel contesto.
Semplicità, eleganza, raffinatezza e purezza delle forme. Perché dò valore alla semplicità? Perché – come disse una volta Leonardo da Vinci – “la semplicità è la massima raffinatezza”‚ Sono minimalista e credo fortemente nelle soluzioni semplici, ma non necessariamente facili.